Per l’Area Marina Protetta Isole Egadi arriva una nota di merito. Una lode per la gestione sostenibile degli spazi costieri, quale esempio di buone pratiche. Il riconoscimento viene dalla Spagna, e precisamente dal comune di Xabia, nella provincia di Alicante, dove il 26 e il 27 ottobre si è svolto il “Forum Mediterraneo di Destinazioni Sostenibili“, al quale l’Amp è stata invitata a partecipare. Un’iniziativa promossa a sostegno delle aree spagnole minacciate dall’invasione del turismo di massa nella stagione estiva, un momento di confronto sulle modalità di approccio all’attività economica legata al turismo tale da evitare che possa danneggiare irrimediabilmente il patrimonio ambientale e la convivenza con la popolazione locale.
Alla tavola rotonda, alla quale hanno partecipato diversi attori di rilievo internazionale, esperti di turismo e di gestione di aree protette, è intervenuto per l’Amp il dott. Pietro La Porta, che ha illustrato le best practice Area Marina Protetta Isole Egadi, in particolare in materia di turismo sostenibile. Fra gli aspetti di maggiore impatto, la gestione della nautica da diporto, attraverso i campi boa che preservano le praterie di posidonia, polmone di ossigeno del nostro pianeta.
Nell’ambito del FORUM, a testimonianza dell’importanza dell’evento, è intervenuto anche il presidente della Regione Valenziana, Ximo Puig Ferrer, che ha sottoscritto con il sindaco di Xabia, Jose Francisco Chulvi Español la “Carta de Xàbia por el Turismo Mediterráneo Sostenible“.
“Siamo molto onorati – dichiara il Sindaco del Comune di Favignana e Presidente dell’AMP, Giuseppe Pagoto – di essere stati invitati dall’Amministrazione di Xabia come esempio in Europa da seguire. Ringrazio, a nome di tutta la comunità delle Egadi, il sindaco di Xabia, sig. Jose Chulvi, che spero di ricambiare al più presto. Questi riconoscimenti, anche internazionali, testimoniano il grande sforzo che stiamo facendo nel preservare il nostro mare e i risultati raggiunti in questi anni dall’Area marina protetta. Il messaggio che arriva dalla Spagna – conclude Pagoto – è che ci troviamo, a livello di bacino del Mediterraneo, in un contesto ambientale molto fragile e che bisogna pensare a quale modello di sviluppo indirizzarci, prima che lo sfruttamento delle risorse arrivi ad un punto di non ritorno. Lo dobbiamo al nostro mare e alle future generazioni”.