Salvare la piccola pesca artigianale, specialmente a Marèttimo. Questo l’obiettivo del convegno organizzato nell’isola delle Egadi lo scorso 28 agosto da Salvatore Braschi, presidente della società cooperativa “San Giuseppe”.
“Da un trend evolutivo negativo, abbiamo costatato che non c’è ricambio generazionale. I figli dei pescatori attuali non fanno questo mestiere, l’età anagrafica quindi è medio-alta e questo dispiace molto – spiega Braschi – Si perde quella che è la storia di una cultura locale e si perde quella che è la pesca sostenibile. Bisogna incentivare questo settore con il sostegno delle istituzioni e attingendo ai contributi regionali e della comunità europea. La diminuzione dello stock, la presenza dei delfini che rompono le reti dei pescatori, le restrizioni delle aree di pesca rimodulate all’AMP e, come detto, la mancanza del ricambio generazionale – aggiunge il promotore dell’iniziativa – incidono notevolmente alla crisi della pesca artigianale”.
A fare da eco alle parole di Braschi, quelle del primo cittadino e presidente dell’AMP Giuseppe Pagoto: “È sempre importante organizzare dei momenti di confronto. Mantenere la piccola pesca artigianale è un nostro obiettivo; bisogna fare squadra a prescindere delle posizioni personali e dare indicazioni a Bruxelles”.
A chiudere i lavori è stato il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri: “Io sono molto legato a Marèttimo – ha dichiarato – e su quest’isola gravano la maggior parte dei vincoli dell’Area Marina Protetta. E’ giusto salvaguardare l’ambiente, ma credo che una riperimetrazione nell’ambito delle tre isole possa essere valutata, per consentire un’attività della pesca artigianale meno vincolata. Stiamo parlando di piccole attività che si sono riconvertite al turismo. A volte, e sembra un paradosso, è perfino difficile trovare a Marèttimo del pesce per consumo minimale per i turisti e per gli abitanti del posto”.