Grotte animate da riflessi e giochi di luce, piccole baie di ciottoli e calette sabbiose, acque azzurre, limpide, cristalline che fanno da cornice ad un panorama selvaggio e incontaminato. Marettimo, la più lontana delle isole Egadi, alle porte del Canale di Sicilia, accoglie tra le sue braccia un paesaggio di incantevole bellezza, dove tra muri a calce e finestre azzurre, non trovano spazio lettini e ombrelloni ultimo grido, né boutiques di moda o divertimento notturno. Perfino gli alberghi sono assenti. Per soggiornare si sta in residence, affittacamere, B&B, case vacanza. Sull’isola non ci sono auto. Per visitare Marettimo, via mare, si utilizzano le imbarcazioni dei barcaioli isolani, via terra si seguono le indicazioni del Corpo Forestale o della cartina messa a disposizione nella sede dell’Associazione CSRT “Marettimo”, dove si possono avere informazioni per le visite guidate, con itinerari sia in paese che nei siti archeologici.
Marettimo, la Hierà Nèsos, l’Isola Sacra di Polibio, ha avuto fin dall’antichità diversi nomi. Nell’Itinerario Antonini del III secolo d.C. l’isola figura come Marìtima, trasformata in Malitimah dagli arabi, Gazìrat Malìtimah per Idrisi, geografo di Re Ruggero; e poi Marittima, Maritimo, Marittimo, Maretimo. L’isola ha una superficie di 12,3 km² e un perimetro costiero di circa 19 km che disegna una forma romboidale. È larga poco più di 2,5 km da Punta San Simone a Punta Libeccio e lunga circa 7,5 km da Punta Mugnone a Punta Basano, orientata lungo una direttrice nord-ovest/sud-est. Dista dalla costa trapanese 20 miglia nautiche (circa 37 km), da Favignana 13,5 (circa 25 km) e da Capo Bon in Tunisia 70 (circa 130 km).
Marettimo è l’isola più alta e ricca di vegetazione dell’arcipelago, grazie anche alle sue numerose sorgenti d’acqua, e presenta un territorio fondamentalmente montuoso, con un’altezza massima di 686 m rappresentata da Pizzo Falcone. L’isola è costituita prevalentemente da dolòmia bianca o grigia e calcari detritici del Triassico superiore, con caratteristici strapiombi sul mare nelle parti che si affacciano a occidente, chiamati dai locali barranchi. Grazie al loro colore rossastro, specialmente al tramonto, prendono il nome di “Dolomiti sul Mare”. La gita in barca per fare il giro dell’isola è l’attività che più di tutte fa scoprire le bellezze naturali della costa, non tutte raggiungibili a piedi, e assaporare la magica atmosfera delle acque che le bagnano.